Il cibo nell'arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol


Ha inaugurato il 24 gennaio presso Palazzo Martinengo a Brescia, la mostra Il cibo nell'arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol con la curatela di Davide Dotti e promossa da Associazione Amici di Palazzo Martinengo, Provincia di Brescia, Regione Lombardia e EXPO 2015.
CIBO!!!!!!! Argomento principe di questi mesi, cibo ovunque su qualsiasi sito, notiziario, canale tv, cibo come gratificazione, cibo che cura e che allevia, cibo che abbonda malgrado l'impoverimento.
Cos’è il cibo per noi oggi e nella storia? Conoscerne l’uso che se ne è fatto in passato attraverso l’arte  e' conoscere gli usi, lo stile e le economie passati, dalle figure che l'arte ci offre emerge la quotidianità, da esse impariamo la routine e se sappiamo vedere oltre il segno del pittore, il tratto dell'artista, impariamo a leggere l'immagine nella sua interezza sia estetica che storica e morale e possiamo conoscere anche l'economia agraria di un periodo.
Se ci interroghiamo su quali fossero i cibi preferiti di un tale artista del passato, difficilmente sappiamo rispondere, e' vero inoltre che poco sappiamo sulle nostre colture  e rischiamo di cadere in grandi errori citando sementi e ortaggi che pensiamo sulle nostre tavole da sempre ed invece importate da lontano in epoche differenti al tempo di vita dell’artista. C'e' poi un ragionamento inverso da compiere, già indicato in passato, possiamo comprendere il luogo di origine di un artista, attraverso i colori usati, le atmosfere evocate e i riferimenti. Nei colori, nel tratto e nell'atmosfera dei luoghi, si può trovare tutto; il mondo privato e le abitudini alimentari, , i colori rivelano i luoghi, le scuole pittoriche e i cibi sul tavolo le abitudini, le trasformazioni di una società. 

Così' vediamo come i macchiaioli non avrebbero potuto far altro che usare i colori che hanno usato, e come le tradizioni e l’uso quotidiano si riflettano poi anche in artisti dello stesso luogo di provenienza e poi trasferiti altrove, scopriamo che un tal rosso della scuola toscana non poteva che nascere in una terra ricca di verdi e di cieli grandi, di cibi poveri e forti.
Nel quadro troviamo la traccia delle nostre abitudini e del nostro sentire; il vento o la nebbia, la secchezza e l'umidità, unite a colori e sapori differenti ci offrono come risultato ciò che conosciamo.
A Brescia sono esposte oltre 100 opere di maestri dell’arte antica quali: Campi, Baschenis, Ceruti, Figino, Recco, Ruoppolo, Stanchi, che dialogheranno con autori moderni e contemporanei, da Magritte a de Chirico, da Manzoni a Fontana, a Lichtenstein, fino a Andy Warhol. Artisti che hanno segnato la storia e che hanno riprodotto esteticamente e simbolicamente il cibo.
La rassegna, coadiuvata da un comitato scientifico internazionale, condurrà il pubblico attraverso un emozionante viaggio attraverso le diverse correnti pittoriche succedutesi nel corso del tempo.
Il percorso della mostra ci rivela quanto i pittori attivi tra il XVII e XIX secolo amassero dipingere i cibi e i piatti tipici delle loro terre e farà scoprire pietanze ed alimenti oggi completamente scomparsi e di cui non conosciamo più il sapore 

Tra i capolavori che si potranno ammirare in mostra si segnalano i  Mangiatori di ricotta  di Vincenzo Campi, il  Piatto di pesche  di Ambrogio Figino (la prima natura morta della Storia dell'Arte italiana, dipinta circa un lustro prima della  Canestra  di Caravaggio), quello che la critica 

specialistica ritiene essere il più importante  pendant  di nature morte di Giacomo Ceruti detto Pitocchetto (mai esposto in pubblico prima d'ora), il  Tavolo con angurie  del pittore divisionista Emilio Longoni e l’Ultima Cena  di Andy Warhol, un acrilico su tela che reinterpreta in chiave pop 

il Cenacolo di Leonardo.

Il cibo nell’arte  offre inoltre un ricco apparato didattico per tutte classi di ogni ordine e grado con una serie di  laboratori didattici 

L’esposizione segue dieci sezioni tematiche: L’allegoria dei cinque sensi, Mercati dispense e cucine, La frutta, La verdura, Pesci e crostacei, Selvaggina da pelo e da penna, Carne salumi e formaggi, Dolci vino e liquori, Tavole imbandite, Il cibo nell’arte del XX secolo.

Chiude idealmente la visita la spettacolare  Piramide alimentare, installazione appositamente realizzata per l’occasione dall'artista Paola Nizzoli.

L’esposizione è visitabile fino al 14 giugno 2015Catalogo Silvana Editoriale con approfonditi saggi storico-critici e un testo dello chef Massimo Bottura.
COSTO DEL BIGLIETTO: € 10 intero, € 8 ridotto, scuole € 5
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 030 5785122
SITO UFFICIALE: http://www.mostraciboarte.it/







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