WE WERE HERE - l'arte è una passeggiata nell'eternità
WE WERE HERE
tracce d'arte al
Monte Fuso
L'ARTE
E' UNA PASSEGGIATA NELL'ETERNITA'
dal
10 settembre 2017
Sei artisti con i loro
segni, suoni e versi hanno creato - per la seconda edizione di
WE WERE HERE - Tracce d'Arte al Monte Fuso - un percorso
attraverso il tema della memoria.
Il progetto WE WERE
HERE è nato nel 2016
con l'installazione collettiva “Nuova vita” -dedicata alla
memoria di Nicola Riccò- e con l'opera “Passaggio Parallelo”
del brasiliano Will_Be posto tra gli alberi che da allora è un
varco che ci invita a compiere il gesto simbolico
dell'attraversamento.
Memoria
e trasformazione sono i temi rielaborati nella seconda edizione
da:Adriano Engelbrecht, Canu, Grozni, James Kalinda, P54 e Signora
K, artisti con caratteristiche molto differenti fra di loro per stili
e contenuti che hanno accettato la sollecitazione ad intervenire nel
paesaggio con le loro opere, il risultato è un percorso di stupore,
fascino e mistero.
I temi proposti sono
stati una sollecitazione per gli artisti che, aiutati da materiali
eco sostenibili e del tutto naturali, hanno reso al bosco la loro
interpretazione di traccia della propria esistenza e di un esclusivo
passaggio creativo.
Il
bosco, simbolo e luogo archetipico per la personale ricerca del sé
più profondo è il luogo dove ci si può perdere, cadere, smarrirsi
per poi ritrovare la strada, rinnovati.
Questa
è la potenza del bosco e l'operazione WE WERE HERE colta e
sapientemente articolata- ad un primo sguardo può sembrare
operazione di Land Art ma, a differenza di questa, non vi è
dimensione effimera e comunque non può essere paragonata neppure
alle molteplici istallazioni artistiche nel territorio, dunque il suo
segno più profondo va a collocarsi piuttosto in una ricerca
antropologica di ampia portata perché il progetto – un unico tema
per diverse interpretazioni - si svilupperà negli anni e si fonderà
con il paesaggio.
Ciò
che risulta percorso nel bosco, con il progetto dell'Associazione
STAY - realizzato grazie alla collaborazione con la cooperativa
Fuso.com e l'Associazione Pro Scurano con il Patrocinio del Comune di
Neviano degli Arduini ed il sostegno e l'ospitalità del Parco
Provinciale del Monte Fuso - è un percorso intimo, un tragitto dove
non si è semplici spettatori, ma si diviene ricettori di una realtà
viva che ci appare nella sua interezza e forza. Qui ed ora, nel ritmo
del muoversi delle foglie, del vento che ha una sua particolare
frequenza e nell'improvviso battito d'ali di un uccello.
Per
sentire la vita sotto l'apparenza della quotidianità è necessario
che il ritmo si spezzi WE
WERE HERE ha
il potere di rompere il ritmo, l'incontro con le opere è una
sollecitazione a cogliere il
pulsare dell'universo e questa non è un'idea consolatoria, è la
percezione piuttosto dell'armonia che sta sotto la rugosa pelle del
reale, oltre i confini del limite fatto di dubbi. Le opere proposte
sono indicazioni, segni di qualcosa di altro, simboli di diversa
origine sempre potenti, sono anche soglie oltre le quali ci si perde
e ci si ritrova.
Un percorso sapientemente
articolato dove lo stupore ha la meglio, e non è forse questo a cui
mira l'operazione artistica?
SAPERE
STARE è
il trittico concettuale di Adriano Engelbrecht, tre stazioni di
pietra che invitano alla riflessione sul senso del proprio essere
nel luogo, una sorta di iniziazione tra poetica e linguaggio
filosofico come strumenti necessari per indicare il cammino.
Al centro della ricerca
stilistica è l 'individuo e ciò che l'autore dona è
un'indicazione, un cenno piuttosto sulla possibilità dell'essere.
James
Kalinda e Signora K rinnovano la dimensione mitologica ed una
trascorsa era geologica con l'opera Sirene.
È
sospesa tra gli alberi una di queste creature ancestrali e risuona
ancora ogni volta che è accarezzata dal vento, così la musica dei
nostri antenati si ripropone disvelando l'archeologia dell'anima.
“Huldra” di
P54 e Grozni è opera spirata alla mitologia nordica: particolarmente
attenti ai materiali eco-compatibili, i due autori hanno realizzato
un opera che raffigura misteriosi personaggi che ci appaiono
all'improvviso tra gli alberi.
La PERFORMANCE
FIGURATIVA di Alessandro Canu è una composizione formata da più
pannelli di cui alcuni sospesi sugli alberi e l'insieme è una scena
, una possibile ambientazione di visitatori nel bosco ed un possibile
rispecchiamento per il passante.
Il
paesaggio dunque, con la sua perenne trasformazione accoglie i segni
dell'arte anch'essi soggetti al mutamento perché sottoposti al
passaggio, alle stagioni, al tempo, al vento, alla luce e all'ombra
fino a che nel silenzio l'essenza di terra e cielo, ci indica ad un
eterno presente.
Non
c'è malinconia(questa presuppone la mancanza, la nostalgia di un
altrove, ma qui l'altrove è presente, percepito e le opere d'arte
sono porte, simboli e segni) c'è piuttosto stupore perché le due
categorie fondamentali del tempo e spazio, su cui poggiano le nostre
umanissime certezze, si uniscono e si sbrindellano tra gli alberi di
castagni, noci, meli selvatici e tra i tanti arbusti del Monte Fuso e
il risultato non è per nulla scontato, ci si trova immersi in una
sorta di spiazzamento con tracce che diventano come fili di
altrettanti labirinti che ci inducono a leggere il mondo in modo
nuovo e aprono a paesaggi sconosciuti che un attimo dopo si rivelano
familiari.
L'arte è segno, e fine
per accennare ad altro è
strappo
necessario per vedere, in questo caso sentire ed esperire con ogni
senso, che l'altrove è già qui
e tra le foglie del bosco si rinnova l'alchimia che colora la
rinascita del mondo. WE WERE HERE ha compiuto la sua opera:
durante il percorso nel bosco ha mutato il nostro sentire - questo è
il valore dell'opera d'arte e qui è potente perché si hanno più
voci e sensi di artisti che coralmente hanno saputo fondersi nel
mondo.
Cristina Guerranti
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